E’ la storia di due proprietari di un piccolo impianto di calcestruzzi ammazzati dalla mafia agrigentina nel 1992. Ma è anche la storia di uno Stato vigliacco e di un’antimafia “miserabile” che fa solo retorica
“Scusa Matteo Messina Denaro, ora è lo Stato il nostro nemico”
La lettera di Bernardo Calasanzio Borsellino, nipote di due vittime della mafia
